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Il Cammino della processione dei Misteri

La Quaresima a Trapani è un cammino – religioso e spirituale – molto sentito. I Riti Quaresimali iniziano con le cosiddette "Scinnute", un rito che risale al 1600 e che si svolge ogni venerdì di Quaresima.
La “Scinnuta” consiste nello spostare al centro della Chiesa del Purgatorio, nel centro storico, uno o più Sacri Gruppi addobbati con fiori e argenti; nella piazzetta antistante la “Chiesa dei Misteri”, la Banda musicale suona le marce funebri prima della celebrazione religiosa.

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Oltre alle “Scinnute” dei Sacri Gruppi che si svolgono nei venerdì, meritano di essere menzionate le Processioni della Madonna della Pietà dei Massari e della Madonna della Pietà del Popolo, rispettivamente il martedì e il mercoledì della Settimana Santa.

I Trapanesi – e non solo – aspettano a Simana Santa con fervore. È, infatti, durante il Venerdì Santo che ha luogo la Processione dei Misteri, attesa tutto l’anno dai Trapanesi di ogni età.

La Processione dei Misteri è un evento che risale al 1600. I diciotto gruppi rappresentano la Passione e la morte di Cristo, e i due simulacri, “Gesù nel Sepolcro” e la “Madonna Addolorata”.

I gruppi di statue, realizzate in legno, tela e colla, durante tutto l’anno sono conservati nella Chiesa del Purgatorio; durante il periodo quaresimale, vengono impreziositi con antichi manufatti di argento e con addobbi floreali.
Ogni anno sono circa tremila e cinquecento le persone impegnate nella manifestazione popolare e religiosa: musicisti delle bande musicali – una per ogni gruppo -, “portatori”, fiorai, sacerdoti, consoli e devoti in processione.
Uno per volta, i Gruppi Sacri escono dalla Chiesa del Purgatorio e vengono portati in spalla dai “portatori” per le vie della città, per circa ventiquattro ore.
Particolarmente emozionante è l’annacata.

I massari dondolano il gruppo seguendo il ritmo delle marce funebri.

La Processione dei Misteri di Trapani è un significativo connubio tra fede e folklore, passione e tradizioni popolari. L’odore dei ceri profuma tutta la città; migliaia di macchine fotografiche al collo sono pronte a immortalare ogni istante, ogni dettaglio, caratteristici di questo periodo; è un periodo di attesa e le strade e le stradine si riempiono di venditori di caccavetta e simenza e di altre leccornie pronte a essere consumate aspettando il successivo mistere o la banda musicale che esegue un’altra marcia funebre a suon di trombe a tamburi.

Quali sono le origini della Processione dei Misteri?

Da quattro secoli la “Processione dei Misteri” ha luogo nella città di Trapani, nel giorno del Venerdì Santo.

L’evento, tanto atteso da giovani e anziani e per tutto l’anno, affonda le radici nella storia spagnola quando il “Teatro de los misterios” rappresentava la Passione di Cristo. In seguito alla dominazione spagnola in Sicilia, questa rappresentazione popolare si è diffusa nell’isola mediterranea.

Ma quando inizia a Trapani la Processione dei Misteri non si può definire con certezza. Fino al 1594, infatti, non c’è traccia di una processione religiosa nella città di Trapani nel Venerdì Santo, ad eccezione delle Processioni delle due “Marie” considerate un rito anticipatore della Processione dei Misteri.

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Per ricostruire la storia dei Sacri Gruppi, bisogna citare due Confraternite esistenti nella città di Trapani, la Confraternita di San Michele e la Confraternita del Preziosissimo Sangue di Cristo. Quest’ultima, nei primi anni del XV secolo, ha incaricato alcuni artisti trapanesi alla realizzazione dei primi gruppi statuari. Nel frattempo i Confrati di San Michele hanno dovuto lasciare la loro Chiesa e ospitati nella Chiesa del S. Spirito. È iniziata così la collaborazione tra le due Confraternite che è durata per qualche decennio.

Nel 1622 i Confrati di San Michele sono tornati nella propria antica sede mentre nel 1646, attraverso un atto notarile, si sancisce la fusione ufficiale delle due confraternite nella Confraternita di San Michele Arcangelo. Risale a questo periodo la nascita dei Gruppi Sacri.

Ancor prima della fusione, nel 1612, la Confraternita di San Michele ha affidato alle Maestranze cittadine la cura delle Statue Sacre e le spese per l’organizzazione della processione nel Venerdì Santo.
Anche per le Maestranze i costi di gestione e cura erano ingenti e ciò li ha spinti a trasformarsi in corporazioni professionali con fini economici.

Nel 1974 nasce ufficialmente l’Unione Maestranze che riunisce i più importati mestieri della città trapanese. Qualche anno dopo, l’Unione Maestranze scrive il proprio Statuto che regola le attività e le cariche, distinguendo tra Presidente, vice presidente, tesoriere, segretario e i consiglieri. Ogni Maestranza ha, invece, consoli e un capo console.

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Che cosa sono i “Misteri”?

Si definisce mistero tutto quello che l’uomo non può spiegare. Nel periodo medievale si rappresentavano episodi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento, dandogli il nome di “mistero” per denotare l’aspetto mistico di tale evento religioso.

La Passione e la Morte di Cristo, temi della Processione dei Misteri, sono rappresentate da venti Sacri Gruppi scultorei.

Le statue sono realizzate con una tecnica particolare: su una struttura di legno, solitamente di cipresso, i maestri sono riusciti a creare le parti anatomiche del corpo umano (testa, busto, mani e piedi) utilizzando soltanto tela e colla.

Al loro interno le statue sono vuote. La parte esterna è realizzata attraverso la tecnica trapanese detta “carchèt”: consiste nel sostenere le strutture in legno con tappi di sughero sui quali vengono realizzati gli abiti in stoffa dei protagonisti. Ciò conferisce naturalità alle loro volti e alle loro espressione e garantisce allo spettatore un’emozionate spettacolo.

Ogni statua è collocata sulla “Vara”, una base di legno.

I diciotto Gruppi Sacri e i due Simulacri che chiudono la Processione dei Misteri, rappresentano la Via Crucis con i personaggi che hanno accompagnato Gesù.

I maestri artigiani trapanesi, oltre alla fattura delle statue, si sono impegnati alla realizzazione di intagli che rendono ancora più preziosi i Gruppi Sacri.

Intagli che rappresentano putti, panorami della città e simboli dei vari ceti.
Ogni vara è sostenuta da “cavalletti” di legno. Per rendere più elegante le vare e i cavalletti, essi sono ricoperti da un mantello nero, detto “manta”, in cui c’è scritto il nome del ceto di appartenenza.

Le statue vengono impreziosite da creazioni artistiche in argento; il gioco di luci e le ombre rendono ancora più viva, realistica e commuovente la rappresentazione.

Se per quattro secoli i gruppi statuari sono rimasti uguali, ciò che in ogni Processione dei Misteri cambia è l’addobbo floreale.

La realizzazione dell’allestimento dei Sacri Gruppi è compito dei Ceti.

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Ad ogni Ceto il suo “Mistere”:

Il dizionario dei Misteri

  • Aisàta (alzata): quando i massari alzano il Gruppo.
  • Annacàta (dondolata): andatura caratteristica dei portatori che seguono il lento ritmo delle marce funebri.
  • Arrancàta: trasporto veloce del Gruppi senza un particolare ritmo.
  • Battistrada: è il responsabile del corteo. I figuranti si dispongono in due file parallele e al centro di esse si posiziona il responsabile che guida e coordina l’andatura dei partecipanti. Il Battistrada si riconosce facilmente perché tiene tra le mani un lungo Crocifisso.
  • Ciàccula: strumento acustico formato da tre pezzi di legno, due basculanti e uno fisso. Quando il manico viene agitato, produce un suono caratteristico, simile alla nacchera. La ciàccula viene utilizzata quando il Caporale, il capo dei Massari, deve impartire ordini ai portatori.
  • Figuranti: personaggi che precedono il Gruppo Sacro. Sono ragazzi, giovani e bambini che sfilano in corteo tenendo in mano un cero o una corda.
  • Mezzu passu: serve per girare il mistere; il caporale effettua questa azione per avertire la squadra dei portatori che deve essere effettuata la tipica vutata.
  • Musicanti: ogni gruppo ha la propria Banda musicale che suona le proprie marce funebri.
  • Sciùta (uscita): dopo mesi e mesi di preparativi e di attesa - per i più devoti - finalmente arriva il Venerdì Santo quando la Chiesa del Purgatorio apre le porte e da lì escono, uno ad uno, i Misteri accompagnati dalle bande. La piazzetta antistante la chiesa sede dei Misteri gremisce di persone che attendono ansiosamente l’uscita dei Gruppi.
  • Trasùta (entrata): è il momento conclusivo della Processione dei Misteri. Dopo circa ventiquattro ore, ogni gruppo, uno per volta, rientra nella Chiesa del Purgatorio. Pianti, commozione, abbracci tra tutti i partecipanti, e l’applauso finale sono l’emozionate conclusione di questo lungo cammino che è la Processione dei Misteri. Vutàta: uno dei momenti più caratteristici. I Gruppi si girano verso i devoti che hanno dato un’offerta in segno di riconoscimento.
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  • Aprile 04, 2019

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